domenica 2 marzo 2014

Arte Equestre Rinascimentale - Dipartimento Fitetrec



L’Arte Equestre Rinascimentale si colloca nel contesto rievocativo e marziale dell’Equitazione in riferimento all'identità Storica del nostro Paese in un periodo intercorrente tra il XV ed il XVII Secolo. In questo periodo si producono i maggiori trattati di Equitazione ponendo le basi all'equitazione moderna.

Il Dipartimento è diviso in tre particolari sezioni:

-          Giostra all'incontro in Armatura
-          Giochi d’Arme a Cavallo
-          Maneggi

La Giostra in Armatura è una competizione che ha come protagonisti Cavalieri in Armatura completa da giostra, perfettamente riprodotte, in cui avviene lo scontro reale in lizza con lance di sicurezza. I Cavalieri che si cimenteranno nelle prove suddette dovranno fare particolare attenzione alla ricostruzione degli indumenti, armi ed Armature collocandosi in un periodo compreso dal 1400 circa al 1580 circa. Attraverso lo studio dei maggiori Trattati rinascimentali e prerinascimentali quali a titolo di esempio il Flos Duellatorum di Fiore de Liberi, Il Trattato del Maestro Dall’ Agocchie e quello sui Tornei del Re Renato d’ Angiò, il Cavaliere dovrà istruirsi sull’antica scuola equestre approfondendo non solo la disciplina suddetta ma tutta la parte culturale e storica che gli appartiene.

I Giochi d’Arme a cavallo riguardano invece la competizione nei giochi tradizionali quali la Giostra all’anello, la Quintana, uso della spada a cavallo, uso del giavellotto a cavallo.

La Sezione Maneggi riguarda invece la riproduzione in piano delle figure ed esercizi militari dei maggiori trattati rinascimentali. Sia i Cavalieri che le Amazzoni utilizzano abbigliamento dell’epoca al fine di dare maggiore identità alla riscoperta dell’Equitazione tradizionale.


[...] L' Alta Scuola Equestre e l’ immagine che vi corrisponde occupano un posto di primo piano nella Corte Aragonese di Napoli. Già all’ epoca di Alfonso V (1416-1458), giovani nobiluomini come i fratelli Ercole e Sigismondo d’ Este vanno a Napoli per ricevere un’educazione cortese, attratti soprattutto dal nuovo stile di quell’ arte e desiderosi di far propria l’abilità e l’’eleganza dei cavalieri aragonesi. Una cronaca anonima dell’  epoca, nel Giornale del duca di Monteleone attribuisce ad Alfonso V l’ esercito più bello e i cavalieri più eleganti del suo tempo, senza confronto con i cavalieri del resto d’ Italia.




Roberto Cinquegrana, Referente Nazionale di Dipartimento, è coadiuvato come Staff nelle sezioni da due Istruttori riconosciuti quali Fausto Fregni per i “Giochi d’Arme” e Roberta Inama per i “Maneggi”.

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